Comunicato stampa del 7 agosto 2018

Fisco: Entrate, operazione trasparenza. Online risposte interpelli cittadini

Gli interpelli ricevuti dalle strutture centrali dell’Agenzia saranno pubblicati sul sito delle Entrate per rendere nota l’interpretazione del Fisco sulle varie questioni poste dai contribuenti. È quanto prevede il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini pubblicato oggi in tema di trasparenza e pubblicità delle risposte, con l’obiettivo di consentire al cittadino la più ampia conoscenza di tutte le soluzioni interpretative adottate dall’Agenzia. La pubblicazione sul sito dell’Agenzia riguarda le risposte fornite a partire dal prossimo 1° settembre.

Porte aperte a tutti gli interpelli - Le novità introdotte dal Provvedimento riguardano tutti i tipi di interpello previsti dallo Statuto del Contribuente (ordinario, probatorio, antiabuso e disapplicativo), gli interpelli relativi ai nuovi investimenti e le consulenze giuridiche rese nei confronti delle associazioni di categoria e di altri enti.

I nuovi orientamenti diventano prassi - Il provvedimento di oggi ribadisce che, nel caso in cui le risposte alle istanze di interpello e di consulenza giuridica contengano chiarimenti interpretativi del tutto nuovi, modifichino l’orientamento adottato in precedenti documenti di prassi o garantiscano maggiore uniformità di comportamento, la pubblicazione avviene sotto forma di circolare o di risoluzione.

Dove trovare le risposte - Le risposte agli interpelli e i documenti di sintesi saranno pubblicati in forma anonima in una sezione dedicata del sito dell’Agenzia, mentre le circolari e le risoluzioni continueranno a essere pubblicate, oltre che sul sito delle Entrate, nella banca dati del servizio di documentazione economica e finanziaria.

Garantita la riservatezza del contribuente - Le strutture centrali garantiscono la pubblicità dei soli principi di diritto espressi nella risposta. Sarà omesso qualsiasi riferimento al caso concreto nel caso in cui questo tipo di riferimento possa portare un concreto pregiudizio a un interesse pubblico o privato, prevalente o comunque relativo al mercato, alla concorrenza, alla proprietà intellettuale, al diritto d’autore, al segreto commerciale e al diritto di protezione dei dati personali.

Roma, 7 agosto 2018