Menu della sezione I contributi a fondo perduto per i settori economici con nuove restrizioni
- Introduzione
- Il contributo del decreto ristori
- Il contributo del decreto ristori bis
- In cosa consiste
- La misura del contributo
- A chi spetta
- L'accreditamento diretto
- L'accreditamento dopo la presentazione di istanza
- Come predisporre e trasmettere l’istanza
- I controlli e l’eventuale restituzione
- Per saperne di piu
A chi spetta
Il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto dai titolari di partita Iva che svolgono attività prevalente nei settori economici individuati nella tabella contenuta nell’allegato 2 al decreto “Ristori bis” e che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree – individuate con le ordinanze del Ministro della salute - caratterizzate da uno scenario di massima gravità (cosiddette regioni “rosse”).
Attenzione: Si ricorda che la norma specifica che il codice attività prevalente è quello dichiarato ai sensi dell’articolo 35 del Dpr n. 633/1972, quindi quello comunicato in fase di apertura o variazione della partita Iva con il modello AA7/AA9 presso gli Uffici dell’Agenzia delle entrate o insieme al modello Comunica in Camera di Commercio.
PRIMO REQUISITO
Devono essere presenti tutte le seguenti caratteristiche:
1) il soggetto deve aver attivato la partita Iva in data antecedente al 25 ottobre e non deve averla cessata alla data di emissione del mandato di pagamento o di presentazione dell’istanza
2) il soggetto deve esercitare come attività prevalente alla data del 25 ottobre 2020 una di quelle riferibili ai codici Ateco contenuti nell’allegato 2 al decreto “Ristori bis”
3) il soggetto deve avere il domicilio fiscale o la sede operativa nella quale viene svolta l’attività prevalente situata nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (cosiddette regioni “rosse”), individuate con ordinanze del Ministro della salute.
SECONDO REQUISITO
Per ottenere l’erogazione del contributo a fondo perduto è inoltre necessario che sia presente almeno uno tra i seguenti requisiti:
1) ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019
2) apertura della partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019.
Attenzione:Il contributo previsto dal decreto “Ristori bis” non prevede il tetto massimo di ricavi o compensi dell’anno 2019 di 5.000.000 di euro, stabilito in precedenza per il contributo del decreto Rilancio. Pertanto, i soggetti con ricavi o compensi dell’anno 2019 superiori a 5.000.000 di euro possono ora richiedere il nuovo contributo a fondo perduto.
Per quanto riguarda la determinazione dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di aprile 2020 e aprile 2019, occorre far riferimento alla data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni e di prestazione dei servizi. A tal fine, sono validi i chiarimenti contenuti nella “Guida al contributo a fondo perduto” che contiene le indicazioni per la richiesta del ristoro previsto dal decreto Rilancio pubblicata sul sito internet dell’Agenzia delle entrate e quelli forniti con le circolari n. 15/E del 13 giugno 2020 e n. 22/E del 21 giugno 2020.