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Controllo Grandi contribuenti/Tutoraggio
Tutoraggio delle "imprese di più rilevante dimensione"
Menu della sezione Attività di controllo - Grandi contribuenti/Tutoraggio
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Tutoraggio delle "imprese di più rilevante dimensione"
L’Agenzia delle Entrate, per mezzo degli uffici delle Direzioni Regionali, attiva, di norma entro l’anno successivo a quello di presentazione delle dichiarazioni, un controllo sostanziale a carico delle imprese di più rilevante dimensione, sia in materia di imposte dirette che di Iva. Tale controllo viene attivato in base alle risultanze di specifiche analisi di rischio concernenti il settore produttivo di appartenenza dell'impresa o, se disponibile, il profilo di rischio della singola impresa, dei soci, delle partecipate e delle operazioni effettuate, desunto anche dai precedenti fiscali.
Di conseguenza, i tradizionali strumenti di controllo a disposizione dell’Amministrazione finanziaria (quali, per esempio, gli accessi, le ispezioni, le verifiche, ecc.) sono utilizzati all’interno di un nuovo quadro di riferimento. In tale ambito si colloca, in posizione principale, l’attività di analisi di qualsiasi informazione che fornisca indicazioni utili al riscontro di rischi di comportamenti suscettibili di generare sottodimensionamento della base imponibile.
L’attività di tutoraggio consiste, pertanto, in un monitoraggio dei comportamenti di queste imprese, attraverso l’utilizzo di approcci differenziati in considerazione delle caratteristiche di tale tipologia di soggetti.
Questa attività, è riassunta in un’apposita "scheda di analisi del rischio" predisposta per tutti i grandi contribuenti. La scheda è strutturata in modo da poter fornire una visione complessiva della posizione del contribuente, attraverso la descrizione e la contestuale valutazione degli elementi informativi necessari alla determinazione del livello di rischio fiscale correlato ai comportamenti dello stesso.
I principali elementi informativi strumentali all’attività di tutoraggio riguardano:
- il settore produttivo di appartenenza dell'impresa
- il profilo di rischio dei soci, delle partecipate e delle operazioni effettuate, desunto anche dai precedenti fiscali
- le istanze di interpello presentate dal contribuente
- ogni altro elemento informativo utile.
In particolare, in relazione alle istanze di interpello presentate dalle imprese di più rilevante dimensione, la verifica di conformità tra i comportamenti effettivamente posti in essere dalle stesse e le condizioni rappresentate nelle istanze di interpello è effettuata nell’ambito del controllo sostanziale, da avviare entro l’anno successivo a quello di presentazione delle dichiarazioni.
A ciascun contribuente tutorato viene attribuito un livello di rischio differente per grado e tipologia, funzionale all’individuazione della più adeguata modalità istruttoria da utilizzare nel controllo. Per esempio, nei confronti dei contribuenti cui risulta attribuita una maggiore intensità del rischio, il controllo è effettuato mediante l’impiego di strumenti più incisivi rispetto a quelli utilizzabili nei confronti di soggetti a minore intensità di rischio. Per questi, il controllo potrà limitarsi anche alla sola predisposizione della scheda e al suo costante aggiornamento, mediante l’eventuale integrazione o modifica degli elementi informativi a essa pertinenti.
Il livello di intensità del rischio attribuito (e riveduto almeno annualmente) è correlato alla stima della probabilità e della tipologia dei comportamenti non conformi, nonché alla verifica dell’attitudine del contribuente ad avere nei confronti dell’Amministrazione finanziaria un atteggiamento trasparente e collaborativo.
L’introduzione del tutoraggio, consentendo una più proficua selezione delle aree di intervento, assicura un utilizzo più appropriato, equo ed efficace dei tradizionali strumenti di controllo, pienamente rispondente alla complessità e alla specificità della fiscalità delle imprese di più rilevante dimensione.
Inoltre, attraverso tale strumento e le sue prevedibili evoluzioni verso configurazioni presenti in corrispondenti pratiche internazionali, l’Agenzia intende migliorare progressivamente il dialogo tra Amministrazione finanziaria e contribuente, favorendo, al contempo, l’incremento del livello di adempimento spontaneo da parte di tale tipologia di operatori economici e il soddisfacimento delle esigenze di certezza nel corretto assolvimento dell’obbligo tributario da parte di questi ultimi. Le istanze di interpello presentate dai Grandi Contribuenti sono gestite dalle Direzioni Regionali, con ulteriore obbligo di verifica del rispetto della soluzione nei confronti dei contribuenti soggetti all’attività di tutoraggio.