Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU)

Ultimo aggiornamento: 18 ottobre 2023

Dall'ANSC all'ANNCSU
Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU): che cos’è
Conferimento dei dati degli stradari e indirizzari nell’ANNCSU
Formazione e assistenza
Ontologia degli indirizzi

Dall'ANSC all'ANNCSU

Con la convenzione del 21 giugno 2010, l’Agenzia e l’Istat hanno avviato una collaborazione finalizzata alla creazione dell’Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici (ANSC), il cui primo impianto è stato effettuato utilizzando l’infrastruttura tecnologica e i dati già predisposti dall’Agenzia per la costituzione dell’Archivio nazionale toponomastica, previsto come da accordi con l’ex Cnipa (ora AGID), nell’ambito del piano e-government 2009-2012.

L’archivio risponde all’esigenza di avere un unico riferimento informatizzato e codificato, costantemente aggiornato dai Comuni, in grado di favorire la standardizzazione del dato relativo all’indirizzo.

Come indicato nella convenzione, in occasione delle attività propedeutiche al “15° censimento della popolazione e delle abitazioni”, previste dal Regolamento Anagrafico (DPR n. 223 del 1989), l’Istat ha chiesto ai 7.585 Comuni non capoluogo di provincia con popolazione inferiore a 20.000 abitanti, di completare e certificare il proprio stradario presente in ANSC. I restanti 509 Comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, alla data della stipula della convenzione, stavano già procedendo alla fornitura dei dati toponomastici direttamente all’Istat, nell’ambito del progetto denominato “Rilevazione numeri civici (RNC)”.

I servizi predisposti dall’Agenzia sul “Portale per i Comuni” hanno agevolato molti Comuni nell’informatizzazione dei propri stradari, soprattutto nel caso dei piccoli Comuni, che fino a quel momento li gestivano in modo cartaceo, e li hanno supportati negli adempimenti previsti dal Regolamento Anagrafico relativi alla tenuta e all’aggiornamento dei propri stradari e indirizzari, nonché al conferimento degli stessi all’Istat.

Tali informazioni sono state utilizzate dall’Istat durante il 15° censimento.

Completato il censimento, l’Istat ha effettuato l’analisi e l’incrocio degli stradari e degli indirizzari forniti dai Comuni, prima e durante il censimento, e con la nota prot. 912/2014/P del 15/01/2014 ha chiesto a tutti i Comuni italiani di verificare i disallineamenti riscontrati tra le banche dati di seguito riportate, provvedendo, ove necessario, a correggere, integrare e validare i dati aggiornandoli alla situazione di fatto esistente alla data in cui il Comune effettua la validazione finale:

  1. Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR): indirizzi della popolazione e delle abitazioni censite dall’Ufficio Comunale di Censimento (UCC)
  2. Archivio degli edifici: indirizzi degli edifici censiti mediante modello Istat/EDI dall’Ufficio Comunale di Censimento (UCC)
  3. Rilevazione dei numeri civici (RNC) (solo per i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 20.000 abitanti alla data del 1° gennaio 2008)
  4. Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici: indirizzi comunali pre-censuari (ANSC).

Le informazioni da validare sono costituite dall’insieme delle aree di circolazione e dei numeri civici situati nelle sezioni di censimento del Comune in indirizzo, così come definite nelle Basi Territoriali aggiornate con il Progetto Census 2010 e rese disponibili sul sito http://basiterritoriali.istat.it.

La richiesta effettuata dall’Istat era in linea con quanto previsto dal Regolamento Anagrafico (Dpr 30 maggio 1989, n. 223) e in particolare dall’art.45: “In ciascun comune l'ufficio preposto agli adempimenti ecografici deve curare la compilazione e l'aggiornamento dello stradario secondo le indicazioni fornite dall'Istituto nazionale di statistica”.

Inoltre, i dati validati dai Comuni in questa occasione hanno consentito di agevolare la transizione dall’ANSC all’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU).

Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU)

L’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (di seguito ANNCSU), realizzato dall’Istat e dall’Agenzia delle Entrate, è un archivio informatizzato contenente gli stradari (elenco delle denominazioni delle aree di circolazione) ed i numeri civici di tutti i Comuni italiani, da questi ultimi certificati.

La realizzazione dell’archivio è stata prevista dall’art. 3, comma 2, della legge 17 dicembre 2012, n. 221, che stabilisce, in particolare, che i contenuti dell’ANNCSU, gli obblighi e le modalità di conferimento degli indirizzari e stradari comunali, tenuti dai singoli Comuni ai sensi del regolamento anagrafico della popolazione residente, le modalità di accesso all’ANNCSU da parte dei soggetti autorizzati, nonché i criteri per l’interoperabilità dell’ANNCSU con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, siano stabiliti da un DPCM.

Il DPCM 12 maggio 2016, istitutivo dell’ANNCSU, recante “Censimento della popolazione e archivio nazionale dei numeri civici e delle strade urbane”, all’art. 11 demanda la definizione delle specifiche tecniche e delle modalità di accesso ai servizi erogati dall’ANNCSU a un provvedimento interdirigenziale, dell’Istat e dell’Agenzia delle Entrate, sentita l’ANCI e sentito il parere del Garante per la protezione dei dati personali.

L’ANNCSU, ai sensi dell’art. 4 del DPCM sull’ANNCSU, costituisce, dalla data di attivazione, il riferimento nazionale per gli stradari e indirizzari comunali.

Ai sensi dell’art. 7, comma 3, del DPCM, a decorrere dalla data di attivazione dell’ANNCSU il Comune utilizza nell’ambito delle attività di competenza esclusivamente i dati presenti nell’ANNCSU.

Come indicato nel documento contenente le Specifiche Tecniche e modalità di accesso ai servizi erogati dall’ANNCSU, “i Comuni potranno utilizzare il proprio stradario/indirizzario, conservato a livello locale nei propri sistemi informativi, sia per lo svolgimento della funzione anagrafica che per lo svolgimento delle funzioni istituzionali di propria competenza, purché i contenuti siano gli stessi di quelli presenti in ANNCSU.”

L’ANNCSU costituisce uno strumento indispensabile per l’attuazione del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni (art. 3, comma 1, del D. l. n. 179/2012). Infatti, la cadenza annuale, e non più decennale, dei censimenti necessita di ridurre, portandole praticamente a zero, le tempistiche necessarie per la raccolta dei dati relativi agli stradari e agli indirizzari. Inoltre l’utilizzo dei dati presenti nell’Archivio ANNCSU consentirà dei forti risparmi di spesa, perché sostituirà la raccolta dei medesimi dati rilevati in precedenza tramite costosi e laboriosi sopralluoghi sul territorio.

Più in generale, l’introduzione dell’ANNCSU comporterà un abbattimento dei costi legato alla gestione degli indirizzi, in quanto, sfruttando un’economia di scala a livello nazionale, consentirà di disporre di un archivio informatizzato, codificato e dinamicamente certificato dai Comuni, da utilizzarsi come riferimento nella trattazione degli indirizzi da parte delle Pubbliche Amministrazioni, dei cittadini e delle imprese, potendo assicurare nel tempo, grazie ai processi di aggiornamento e allineamento, un grado di integrazione sempre maggiore con altre banche dati nazionali, quali:

  • l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) (art. 60, comma 3-bis del Decreto legislativo n. 82/2005)
  • la banca dati catastale
  • l’Anagrafe Tributaria
  • le basi dati utilizzate dall’Istat per lo svolgimento del censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali
  • la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Conferimento dei dati degli stradari e indirizzari nell’ANNCSU

Nell’ambito delle attività previste dall’art. 6 del DPCM, con la circolare P.G. 1070713/22 del 17/05/22, l’Istat ha chiesto a tutti i Comuni italiani di effettuare il conferimento dei dati degli stradari e indirizzari nell’ANNCSU, utilizzando il Portale per i Comuni, l’infrastruttura informatica predisposta dall’Agenzia delle Entrate, e osservando le modalità previste nelle Specifiche tecniche e modalità di accesso ai servizi erogati dall’ANNCSU, adottate con provvedimento del 10 maggio 2022 pubblicato sui siti istituzionali dell’Istat e dell’Agenzia delle Entrate.

Prima di procedere alle attività di conferimento dei dati nell’ANNCSU, il “Responsabile della toponomastica” e/o gli eventuali addetti designati dal Comune possono partecipare, su richiesta, al corso di formazione organizzato dall’Agenzia delle Entrate.

Nella fase di conferimento il Comune verifica i dati già inseriti nel Portale, per corrispondere alla richiesta fatta con la circolare Istat n. 912/2014/P, e provvede, se necessario, a correggere, integrare e validare tali dati, aggiornandoli alla situazione amministrativa di fatto esistente alla data in cui effettuerà il conferimento.

Con il completamento delle attività di conferimento da parte del Comune i dati sono resi disponibili all’interno dell’ANNCSU sia per la consultazione, sia per l’aggiornamento continuo e sono utilizzati all’interno di tutti i servizi dell’ANNCSU.

Per ulteriori approfondimenti ci si può rivolgere ai referenti delle Direzioni Provinciali/Uffici Provinciali – Territorio dell’Agenzia delle Entrate.

Formazione e assistenza

I referenti delle Direzioni Provinciali/ Uffici Provinciali - Territorio dell’Agenzia assicureranno la necessaria assistenza ai Comuni interessati. A tal fine è necessario che il “Responsabile del Servizio” di ciascun Comune tenga costantemente aggiornati i contatti telefonici ed e-mail del Responsabile della toponomastica.

Per informazioni relative alla soluzione di problemi di tipo tecnico e normativo sulle procedure dei servizi di gestione della toponomastica, è disponibile il portale dell'assistenza.

Corso e-learning sull’utilizzo delle funzioni per l’aggiornamento a regime dell’archivio da parte dei Comuni

All’interno del Portale per i Comuni è disponibile per un corso e-learning destinato agli operatori comunali addetti alla toponomastica. Il corso è articolato in tre unità didattiche:

  • la prima unità didattica descrive brevemente le finalità, gli attori, le tappe che hanno preceduto la costituzione dell’ANNCSU, le caratteristiche di tale Archivio e il quadro normativo di riferimento
  • la seconda descrive le funzioni per l’inserimento, la modifica o la soppressione di un’area di circolazione o di un numero civico
  • la terza chiarisce con degli esempi pratici l’utilizzo delle funzioni descritte nella seconda unità didattica.

Ciascuna unità didattica è contenuta in un file compresso in formato .zip che va scaricato e decompresso sul proprio computer. Per avviare il corso va effettuato un doppio “click” sul file video1.html contenuto nella cartella decompressa. Per informazioni e assistenza ci si può rivolgere ai referenti provinciali dell’Agenzia delle Entrate.

Ontologia degli indirizzi

L’ontologia CLV_AP-IT (Italian Core Location Vocabulary - Application Profile), profilo applicativo italiano sugli indirizzi e i luoghi, è il risultato di un lavoro congiunto che oltre all’Istat ha coinvolto l’Agenzia delle Entrate, l’AgID e il Team per la Trasformazione Digitale.

L’ontologia descrive le componenti principali di un indirizzo, sia considerando l’indirizzo come luogo fisico, descritto da elementi fisici, sia rappresentando l’indirizzo con alcune caratteristiche descrittive.

Le principali caratteristiche sono:

  • le aree di circolazione ovvero ogni spazio del suolo pubblico o aperto al pubblico, di qualsiasi forma e misura, destinato alla viabilità, identificato dall’odonimo costituito dalle componenti “denominazione urbanistica generica – DUG” e “denominazione urbanistica ufficiale – DUF”
  • gli accessi esterni ovvero gli accessi che dall’area di circolazione immettono alle unità ecografiche semplici (negozi, uffici, abitazioni con porta su strada) o individuano l’accesso a cortili, edifici, o similari, da cui si accede alle unità ecografiche semplici. Gli accessi esterni sono identificati dall’odonimo e dalla numerazione civica costituita da numero o valore metrico, esponente e specificità.

L’ontologia è diffusa nei formati RDF-XML, Turtle e Json-ld.