Accesso alla banca dati dell’Agenzia delle entrate - Convenzione tra Ministero della Giustizia e Agenzia delle entrate

Lo scorso 24 giugno è stata firmata dal Ministro della Giustizia e dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate la Convenzione che consente agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria e rendere più agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare in seguito alla richiesta di un creditore o da sottoporre a procedura concorsuale su richiesta del curatore.

L’accordo, che ha ottenuto l’approvazione del Garante privacy e sarà valido per 5 anni, regola l’accesso alle informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate in conformità ai principi stabiliti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati e dal Codice in materia di protezione dei dati personali.

In particolare, gli ufficiali giudiziari possono ora utilizzare il servizio, nell’ambito dei propri compiti di ufficio, per acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione, anche nell’ambito di procedure concorsuali.

L’art. 8 della Convenzione stabiliva un periodo di sperimentazione del servizio della durata di 60 giorni, a partire dalla data di sottoscrizione, durante il quale gli UNEP dovevano abilitarsi agli appositi applicativi.

Conseguentemente l’art. 9  della Convenzione ha previsto che gli uffici dell’Agenzia forniranno i riscontri solo alle istanze presentate fino alla data di attivazione del servizio e cioè fino al 21 agosto 2023.

Una volta attivato il servizio di collegamento al SID l’Ufficiale giudiziario non rilascerà più l’attestazione prevista dall’art. 155 quinquies disp.att. c.p.c. perché provvederà direttamente alla ricerca dei beni.

Pertanto, dal 22 agosto le istanze di accesso ai sensi dell’art. 492 bis c.p.c. andranno presentate direttamente presso l’UNEP competente.